Sudtirolo Hotel - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Ridente ed incontaminato, il paesaggio invita ovunque ad una camminata. Le infinite varietà di toni vegetali e terrosi contrastano con l'azzurro del Lago di Caldaro.
 Caldaro è la zona dei castelli e manieri dell'Alto Adige. Di interesse architettonico sono il centro storico e le molte residenze signorili. Caldaro ospita anche il famoso Museo del Vino.
 Da maggio a metà settembre servizio navetta gratuito dal paese al lago. 200 km di passeggiate segnate, tennis, minigolf e la più ripida funicolare d'Europa che porta al Passo della Mendola, punto di partenza per innumerevoli passeggiate ed escursioni con splendida vista sulla Val d'Adige.
 I comuni del Giardino del Sudtirolo conservano uno stile architettonico del tutto singolare che si distingue da quello tipico dell'Alto Adige. Non è il legno infatti l'elemento di costruzione principale, ma la pietra. Le finestre a doppia arcata in pietra con la snella colonnina centrale, le scalinate in pietra, i bovindi, le torrette e le logge risentono delle influenze rinascimentali tramandate 500 anni orsono dagli architetti veneziani e toscani ideatori dello "Stile architettonico d'Oltradige".
Renon
 Una volta giunti sull'altopiano del Renon basta guardarsi attorno. L'occhio, più che in altre località di montagna, può spaziare comunicando una meravigliosa sensazione di libertà. L'intervento dell'uomo sul paesaggio è stato cauto, attento. Nulla stride.
 Lo sguardo vaga, si fissa su architetture che non spezzano la dolcezza dei prati e delle colline. Un senso di armonia riempie lo sguardo. Non è un caso. E' il frutto di tante scelte fatte in passato, figlie di una esperienza e di una sensibilità che pochi avevano. Frutto della consapevolezza che la conservazione ambientale di una località a vocazione turistica sarebbe andata a vantaggio degli abitanti del Renon e dei turisti che la sceglievano come meta delle loro vacanze. Sulla distanza si è rivelata la scelta più giusta. Anche mantenere in funzione un vecchio trenino elettrico che da Assunta porta a Collalbo è stata una scelta. Difficile, un po' scomoda, forse, ma efficace per non modificare troppo le abitudini di chi, al contrario dei turisti, sul Renon ci vive, ma soprattutto in nome del rispetto dell'integrazione fra il paesaggio umano ed il paesaggio naturale, senza il quale l'altopiano perderebbe probabilmente tutto il suo fascino.